E' l'anno della maturità e anche quello di pensare, in caso, all'iscrizione all'Università. Per gli studenti di quinta superiore, i primi mesi dell’anno rappresentano l’anteprima del periodo più complicato della loro carriera scolastica. Tra Saloni dell’Orientamento, Open Day universitari, iscrizioni ai test d’ammissione e la preparazione agli esami di Maturità, non passa giorno che sia libero dal pensiero “cosa ne sarà nel mio futuro?”.
In Italia, la situazione a gennaio 2024 non è delle più rosee. Secondo un’analisi realizzata da thefaculty, il 71% degli studenti si definisce ancora molto indeciso sul proprio futuro. Dal sondaggio, che ha coinvolto oltre 51mila studenti di quinta superiore sparsi per tutta Italia, le motivazioni principali alla base dell’indecisione risultano collegate a uno scarso contatto tra scuola e mondo del lavoro, che crea un’idea molto confusa su quali siano le competenze richieste dal mondo del lavoro oggi; alle troppe opzioni disponibili, che creano negli studenti un costante timore di non riuscire a consultarle tutte ma soprattutto alle troppe pressioni provenienti dalla famiglia e dall’esterno.
Dopo aver incontrato numerosi studenti durante le giornate dedicate all’Orientamento in autunno e aver chiesto l’opinione della community di studenti, l’app gratuita che aiuta gli studenti a prepararsi per i test d’ingresso nelle facoltà universitarie, ha stilato un elenco delle 5 peggiori frasi da dire a uno studente o una studentessa che sta scegliendo che strada prendere una volta concluse le superiori. Ecco la mini-guida pensata per chi ha fratelli, amici, parenti che stanno vivendo questa delicata fase della vita.
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Università: i 5 consigli meno utili secondo gli studenti italiani
1. Se ti iscrivi a quell’università, avrai il posto in azienda assicurato
Nonostante sia una delle credenze più comuni, scegliere l’università pensando già a quale lavoro porterà è sbagliato e poco utile. Soprattutto in questo periodo storico dove il mondo del lavoro è in continua evoluzione, con nuove figure professionali che nascono e altre che si rinnovano, diventa quasi impossibile sapere oggi quale lavoro si andrà a fare tra qualche anno. Secondo thefaculty, uno studente alla fine del proprio percorso scolastico dovrebbe piuttosto ragionare su quali sono i propri valori e cosa reputa importante nella vita. Da lì, poi si può costruire tutto il resto;
2. Aaah.. vorresti fare “x facoltà”? Ti piace la vita da disoccupato quindi?
Se dovessimo contare tutte le persone che hanno studiato all’università una cosa e nella vita hanno fatto poi tutt’altro, risulterebbe una ricerca infinita. Non tutti i percorsi sono uguali e soprattutto nessuno ha la possibilità di capire ancora prima di iniziare se la strada imboccata
è quella giusta oppure no. Il consiglio è quello di spiegare agli studenti, piuttosto, che qualsiasi scelta fatta (universitaria o non) non sarà mai definitiva e saranno sempre in tempo per cambiarla o modificarla;
3. Se sceglierai questa università, dovrai trovare qualcuno che ti mantenga
Si sa, università non è sinonimo di risparmio. Soprattutto se il corso che interessa si trova lontano da casa. Non tutte le famiglie hanno le stesse disponibilità economiche e la scelta di iscriversi all’università ricade un po’ su tutti i membri. Nonostante questo, non è giusto tarpare le ali se l’interesse di proseguire gli studi c’è. Piuttosto che dire “trova qualcuno che ti mantenga”, il consiglio di chiedere agli studenti “cosa ti riesce bene? Ci sono attività che non ti pesano e consideri più piacevoli di altre?” e valutare in base alle risposte potenziali lavoretti da svolgere nel tempo libero dallo studio. Un altro consiglio è quello di interessarsi ai bandi e le diverse opportunità dedicate al Diritto allo Studio che ogni università offre;
4. Questa facoltà è troppo impegnativa per te. Perché non ne scegli una più semplice?
Questo tipo di commento, in tema università, lavoro o qualsiasi altro argomento, è da evitare come la peste. Non si può mai sapere quanto la persona a cui si sta parlando sia sensibile e un commento di questo tipo non fa altro che generare preoccupazioni e dubbi immotivati. Gli studenti hanno bisogno di stimoli, non di scoraggiamenti: meglio spronarli a essere sempre curiosi e invitarli a creare un elenco delle cose che vorrebbero imparare e approfondire durante il percorso di studi;
5. L'università è inutile, noi alla tua età avevamo già un lavoro
Dare consigli basandosi solo sulla propria esperienza, è la cosa peggiore da fare. I tempi sono cambiati e continueranno a cambiare e le abitudini e gli stili di vita dei più giovani continueranno ad apparire alle generazioni precedenti come molto strani. Il fatto che si sia già passati in una fase della vita, non dovrebbe dare il permesso di suggerire interpretazioni drastiche, come ad esempio l’utilità o meno dell’università.Il consiglio migliore da dare agli studenti ancora indecisi è “seguite le vostre passioni” e non copiate le scelte altrui. Il periodo post superiori, che sia all’università o prosegua nel mondo del lavoro, è completamente diverso da persona a persona. Ma più le scelte sono personali, più daranno soddisfazioni nel lungo termine.
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