Stella McCartney sfila a Parigi con la collezione pret à porter per l'inverno 2025 con un guardaroba studiato per le esigenze di una donna che lavora di giorno e la sera pensa a divertirsi. L'allestimento della sfilata vuole infatti gli ospiti seduti tra sedie girevoli e stampanti: è il set Stella Corp che poi dà il titolo alla collezione "Laptop to Lapdance". La stilista e figlia di sir Paul McCartney stavolta ha voluto studiare gli archetipi femminili, compiendo un viaggio con una donna che lavora e la notte va a ballare, quindi dall'ufficio all'uscita serale.
Nell'immaginario di Stella, ha mille volti: è colta, è un'imprenditrice, una manager, una madre, una sorella, un'amante. E combatte le sue battaglie per le donne, per gli animali. Lei cerca di fare tutto, godendosi ogni aspetto della giornata lavorativa e divertendosi di notte. Dal punto di vista dello stile l'inverno 2025 unisce questi aspetti, permettendo alla nostra superfemmina di esprimersi attraverso ciò che indossa. Ricordando che la sessualità e la sensualità, la gentilezza e la vulnerabilità sono forme di forza e bellezza. Con Stella Corp, azienda d'innovazione che sperimenta alternative vegane alle pelli esotiche, le nuove proposte sono anche un manifesto contro l'uso del pitone, dello struzzo e di tutte le pelli. Il prêt-à-porter è realizzato con il 96% di materiali consapevoli e 100% cruelty-free.
L'inverno 2025 è una selezione di capi molto sexy che si rifanno al dna dello stile e della vita di Stella: dal pizzo usato nella sua sfilata di laurea alla Central Saint Martins, alla sua esperienza a Savile Row con il sarto dei suoi genitori, Edward Sexton. Le silhouette giocano con le proporzioni, passando dai volumi strutturali ai drappeggi fluidi e alle stringhe sensuali. La tavolozza cromatica è neutra, fatta di toni che vanno dalla terra al kaki, fino ai grigi "aziendali", ravvivati da ricami di cristalli e metalli senza piombo. In tutta la collezione c'è uno scambio di codici professionali e da festa, le spalle potenti sottolineano abiti, maglieria, vestiti drappeggiati e top, modernizzando l'estetica degli anni '80. Giacche sartoriali aderenti in vita, abbinate a pantaloni dritti e gonne a tubino. I cappotti da uomo sono tagliati in forme affusolate e avvolgenti, enfatizzando la forma. I miniabiti, modellati senza spalline sono impreziositi a mano da paillettes vegetali Sequinova, prime al mondo, che esplodono in archi scultorei e rifiniti con perle di vetro riciclate. I gambali grondano catene, un riferimento all'iconica Falabella. La pelle di serpente animal-free si contrappone all'uso di pellami esotici, pixellati su raso di viscosa fluido e rispettoso delle foreste e jersey. Capispalla, sartoria e ghette in cotone biologico mettono in risalto le alternative testurizzate al pitone e allo struzzo in Yatay M, innovazione vegana a base di micelio. La maglieria reinterpreta i capi essenziali dell'abbigliamento maschile insieme a scultorei maglie a passante 3D e capispalla in peluche cruelty-free.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA