Garantire la centralità dell'intero
corpo docente nella gestione degli atenei; assicurare la sua
qualità mediante procedure nuove di accesso alla carriera;
limitare le attività dell'Anvur (l'Agenzia nazionale di
valutazione del sistema universitario) esclusivamente al
controllo della qualità della ricerca dei singoli docenti e dei
Dipartimenti ma dopo avergli tolto la possibilità di stabilire
da solo le regole e le procedure del controllo stesso: queste le
soluzioni proposte da Enesto Galli della Loggia intervenuto oggi
al convegno "Per un'università nuova in un'Italia migliore".
Della Loggia ha criticato la degenerazione a cui è arrivata
l'autonomia universitaria, lo strapotere dei rettori, le
procedure di accesso alla carriera universitaria.
"L'Università ha smesso di pensarsi come un sistema al
servizio della complessiva crescita culturale del Paese per
pensarsi come un insieme di singoli Atenei impegnati
soprattutto- ha detto - nella competizione per assicurarsi
ognuno un sempre maggior spazio. Quasi tutti i rettori, ormai,
sono soliti vivere la propria carica come la tappa iniziale di
un percorso di ben maggiore rilevanza sociale: naturalmente
fuori dall'Università. E' divenuta pressoché generale
l'aspirazione a ricoprire dopo il rettorato qualche incarico
importante nei vari organismi in cui si articola il potere
specie locale, a svolgere qualche ruolo di tipo pubblico e
magari politico a livello nazionale o no".
E ancora, in un altro passaggio: "a causa soprattutto della
crescita del potere rettorale e a dispetto paradossalmente
dell'autonomia di cui gode, l'Università italiana è divenuta
sempre meno l'Università dei professori. Sempre più essa è
un'altra cosa. Anche nella sua immagine pubblica ogni Ateneo
appare sempre meno come un "corpo" e sempre più, invece, come un
organismo raccolto intorno al capo dell'Ateneo: una sorta di
"premierato" accademico".
Per Galli della Loggia un gran numero di docenti
universitari "lentamente spossessati delle loro prerogative,
angariati da controlli demenziali sulla loro produttività,
asfissiati sotto una valanga di moduli, di questionari,
riunioni, commissioni, di calcoli di crediti e di requisiti
minimi sempre di più percepiscono se stessi come semplici
addetti alla somministrazione di lezioni meccanicamente
ripetitive, come addetti alla catena di montaggio di esami". Di
qui la necessità di un cambio di rotta.
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