(di Manuel Scordo)
"Anche quest'anno inauguriamo
l'Anno accademico vedendo quotidianamente lo scorrere di
immagini terrificanti che arrivano dai teatri di guerra nel
mondo. In sala vedete una sedia non occupata, è un posto
simbolicamente lasciato vuoto. Potrebbe essere il posto per una
ragazza o un ragazzo che mai conoscerà queste aule perché la sua
vita è stata spezzata dalla violenza della guerra". Sono le
parole del rettore dell'Università di Cagliari Francesco Mola,
durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico che
si è tenuta nell'Aula Boscolo della Cittadella Universitaria di
Monserrato.
Presenti i rappresentanti della politica, tra i quali il vice
presidente della Regione Giuseppe Meloni, rappresentanti delle
forze dell'ordine e delle istituzioni, il presidente del
Cagliari Tommaso Giulini e l'attaccante Leonardo Pavoletti.
"L'Università - ha aggiunto il prof. Mola - deve essere il luogo
in cui le persone e le individualità si incontrano nel rispetto
reciproco e nella difesa delle proprie idee, nel rispetto delle
proprie etnie e appartenenze religiose unite dal desiderio della
conoscenza e del sapere per il progresso. Lavoreremo affinché le
università possano perseguire questo obiettivo: essere, per
definizione, i luoghi della tolleranza oltre che della
conoscenza".
Nel suo discorso Mola ha introdotto il tema scelto per
l'inaugurazione: la figura di Gigi Riva e la sua lezione di
vita, tra valori dello sport e testimonianza civile. In sala
c'erano anche il figlio Nicola, e una delle nipoti, Virginia.
"Abbiamo anche noi come università voluto dare il nostro
contributo al ricordo di un uomo, Gigi Riva, che per motivi
diversi è nei cuori di tutte e tutti, un patrimonio del nostro
Paese ma in special modo un patrimonio di questa regione e
questa città - ha detto il rettore -. Dedicandogli questa
inaugurazione abbiamo voluto contribuire, come comunità, a
lasciare anche noi un segno scolpito di riconoscenza".
Nel corso del suo intervento il rettore si è poi soffermato
sul lavoro svolto nei suoi primi tre anni di mandato, ha parlato
degli obiettivi e dei traguardi raggiunti, ma anche di tutto
quello che ancora può essere migliorato. Ha più volte richiamato
l'attenzione della politica. "Mi rivolgo alla presidente Todde,
al presidente del Consiglio regionale, al Consiglio e ai nuovi
assessori; in me non troverete mai chi verrà a chiedere risorse
senza un progetto condiviso, senza una visione di sviluppo
condivisa".
Nelle conclusioni il magnifico rettore ha puntato l'accento
sulle difficoltà. "Lavoriamo spesso con regole e norme che di
fatto ci mettono nella posizione di essere poco competitivi.
Siamo portati a chiedere uno sforzo ai nostri dipendenti ma non
possiamo ricorrere ad incentivi economici. Siamo stati di fatto
relegati normativamente al ruolo di azienda ma senza la
possibilità di poter scegliere e decidere come un'azienda. Come
possiamo lavorare con altri partner europei quando di fatto
dobbiamo superare tanti ostacoli interni e scontrarci con regole
per nulla votate alla semplificazione?".
Hanno poi preso la parola Fabrizio Cherchi, rappresentante
del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario, Elena
Fontanarosa, rappresentante degli studenti, e il direttore de
L'Unione Sarda Emanuele Dessì. Ha chiuso l'inaugurazione il
docente di Storia contemporanea Gianluca Scroccu con la sua
prolusione dedicata a Gigi Riva.
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