Carmine Gallo, l'ex super
poliziotto agli arresti domiciliari nell'indagine su una
presunta rete di spie legata alla società Equalize, è morto
questa mattina improvvisamente nella sua abitazione in provincia
di Milano. Come ha riferito il suo legale, l'avvocato Antonella
Augimeri, Gallo, 66 anni, è stato stroncato da un infarto
fulminante.
Gallo, 66 anni lo scorso novembre, originario di Gragnano, in
provincia di Napoli, era finito ai domiciliari lo scorso ottobre
nell'ambito dell'indagine della pm della Dda di Milano,
Francesco De Tommasi - che ha disposto l'autopsia - e del
collega della Dna Antonio Ardituro, con l'accusa di associazione
per delinquere finalizzata all'accesso abusivo a sistema
informatico. Secondo l'ipotesi sarebbe stato il capo della rete
di cyber spie che, grazie alle capacità tecniche di Nunzio
Samuele Calamucci, avrebbe portato avanti una attività di
dossieraggio illecito per i clienti della società Equalize, di
proprietà di Enrico Pazzali, ex presidente di Fondazione Fiera
Milano. Entrato in polizia nel 1978, per oltre trent'anni è
stato in prima linea nelle operazioni più delicate in Italia e
all'estero contro la mafia calabrese, al punto da guadagnarsi la
fama di "superpoliziotto". Si era occupato dei rapimenti di
Cesare Casella, prelevato a Pavia nel 1988 e rilasciato due anni
dopo, e dell'imprenditrice Alessandra Sgarella, che per nove
mesi alla fine degli anni '90 fu tenuta sequestrata in Calabria
e poi liberata. Ha, tra l'altro, risolto il delitto Gucci ed è
stato ritenuto l'artefice del pentimento di Saverio Morabito. Il
suo ultimo incarico era stato quello di vicedirigente del
commissariato di Rho-Pero e nel 2015 aveva gestito la sicurezza
dei Capi di Stato arrivati in città per l'Expo. Stamane è stato
colpito da un infarto mentre era nella sua abitazione di
Garbagnate Milanese assieme alla moglie.
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