Salerno ha ricordato oggi Elisa
Claps, la sedicenne uccisa a Potenza il 12 settembre 1993. In
occasione della Giornata internazionale della donna, si è tenuta
la cerimonia di intitolazione della rotatoria del Parco
Arbostella alla memoria della giovane studentessa. L'iniziativa
è stata fortemente voluta dalla vicesindaca del Comune di
Salerno Paky Memoli. Grande la commozione dei familiari
presenti: la mamma di Elisa Claps, Filomena Iemma e il fratello
Gildo. La cerimonia inaugurale è stata accompagnata
dall'esibizione del Coro Pop a Cappella del Conservatorio di
Musica di Salerno "Giuseppe Martucci" diretto dal maestro
Alessandro Tino.
"Quello di oggi - ha detto il fratello Gildo - è un momento
importante: rappresenta la testimonianza di quanto questa storia
abbia lasciato traccia nel Paese. Con Salerno c'è un legame
speciale. L'inchiesta fu trasferita all'epoca qui e proprio qui
si tennero i processi che poi hanno visto la condanna
dell'assassino di Elisa. L'intitolazione di una strada è stata
fatta a Potenza soltanto lo scorso anno. Siamo molto felici di
questa cerimonia di oggi e lo sono soprattutto per mia madre
perché per lei significa tantissimo. La giustizia è arrivata
rispetto all'autore del reato. Purtroppo mancano ancora dei
pezzi di questa storia che sono ancora avvolti nell'ombra.
L'augurio è che, in questa storia e in tante altre storie che ci
sono in questo Paese, si possa arrivare davvero alla verità
piena. Negli ultimi anni - ha aggiunto - sto girando tanto con
incontri nelle scuole, nelle università. Dico sempre che non è
mai abbastanza parlarne perché purtroppo la cronaca,
puntualmente, ci restituisce episodi di violenza nei confronti
delle donne. Elisa è stata vittima di un femminicidio a tutti
gli effetti di uno stalker che era Danilo Restivo. All'epoca non
esisteva il reato di stalking, quindi passi avanti ne sono stati
fatti. Tanto ancora c'è da fare e per questo continuiamo a
parlarne".
"Elisa - ha aggiunto commossa la mamma - è a Salerno perché
questa città ha adottato Elisa. Non posso dimenticare la
dottoressa Rosa Volpe, l'avvocato Scarpetta con i figli Elio e
Luca, e poi, ancora, Marco Gallo. Ho avuto tanta vicinanza da
Salerno. Ho sempre lottato per trovare la verità, quella vera. E
Salerno ha lavorato tanto per questo. La cosa più bella è che il
sacrificio di mia figlia non è stato inutile. E' servito a
salvare tante bambine, tante persone. Ci sono tante Elisa nel
mondo che hanno bisogno di essere ritrovate. Io l'ho ritrovata.
Ci sono mamme che ancora oggi non possono piangere sul loro
corpo. Con la mia lotta sono riuscita ad avere i resti di mia
figlia. Ci sono mamme che ancora chiedono di ritrovare i propri
figli e questa è la cosa più atroce. Il dolore non si cancella e
si supera. Ogni mamma lo sa".
"Quel del 12 settembre 1993 - ha ricordato la vicesindaca
Paky Memoli - è stato commesso un omicidio atroce. Questa
iniziativa nasce 14 anni fa, quando, il 17 dicembre 2011, in un
convegno sui diritti umani, io incontrai la signora Claps e in
un abbraccio con mia madre che oggi non c'è più, ho promesso ad
entrambe che avremmo ricordato Elisa perché la città di Salerno
ha dato giustizia alla famiglia Claps e soprattutto la pace. Non
c'è pace se non c'è giustizia. Questa intitolazione è dedicata
ad Elisa e a tutte le donne che subiscono violenza in ogni parte
del mondo".
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