Il Comitato ha ordinato ieri a Malta di coordinare con urgenza un'operazione di soccorso per 32 persone in difficoltà da quattro giorni sulla piattaforma Miskar. Malta deve inoltre, secondo il Comitato, garantire il loro sbarco in un luogo sicuro. Una decisione definita "storica" dalle Ong. Partiti dalla Libia e naufragati al largo delle coste tunisine, a sudest dell'arcipelago di Kerkennah, i 32 migranti, tra cui donne e bambini, hanno trascorso quattro giorni sulla piattaforma petrolifera Miskar, di proprietà della multinazionale inglese British Gas prima di essere soccorsi ieri dalla dalla nave Aurora della Ong tedesca Sea Watch che li ha poi sbarcati a Lampedusa. "Accogliamo con grande favore la risposta del Comitato per i diritti umani, che rappresenta una decisione cruciale per sollecitare Malta a rispettare gli obblighi derivanti dal diritto internazionale", commenta Valérie Gabard, co-direttrice di UpRights. "È molto preoccupante che le autorità maltesi non abbiano reagito in nessun momento, nonostante la decisione del Comitato. La decisione ricorda ancora una volta che Malta deve rispettare il suo dovere di coordinare la ricerca e il soccorso nella sua zona di competenza. Chiediamo che Malta garantisca che le persone in difficoltà siano soccorse e sbarcate in un luogo sicuro." (ANSAmed).
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