In un comunicato diffuso dalla stessa sede consolare italiana, si afferma che il seminario si è tenuto "a seguito dell'inaugurazione della mostra sulle missioni archeologiche italiane nel Kurdistan iracheno", lo scorso 29 aprile.
All'evento del 2 maggio hanno partecipato tutti gli undici direttori delle missioni italiane e dei direttorati delle antichità e patrimonio della regione curda.
"In apertura, dopo i saluti del Console Michele Camerota, il Ministro del Turismo e delle Municipalità Sasan Awmi e il Direttore Generale delle Antichità e del Patrimonio Kaifi Ali, hanno sottolineato l'importanza della stretta cooperazione in essere e lodato l'eccellenza degli archeologi italiani".
"È poi intervenuto da Baghdad l'ambasciatore d'Italia in Iraq, Maurizio Greganti, che ha già visitato sul campo la quasi totalità delle missioni presenti in Iraq e si distingue anche per la sua nota passione in materia di archeologia.
"Greganti ha offerto un excursus ad ampio raggio della presenza italiana, dagli esordi di due decadi fa con La Sapienza di Roma che, anche con fondi della cooperazione, ha curato l'ampliamento del museo di Sulaiymaniyah, arricchito dai reperti rinvenuti nel sito di Paikuli.
I lavori del seminario sono proseguiti con i numerosi progetti dell'università di Udine, tra cui quello che ha portato all'istituzione del parco archeologico di Faida e Khinis, passando per le attività dell'Università di Milano nella piana di Erbil, fino ai più recenti progetti nel Jebel Zawa della Sapienza e a Tell Zeyd della Ca' Foscari di Venezia, le ricerche dell'Università di Palermo nei pressi della diga di Mosul, dell'Università di Pisa a Gird-i Matrab e sulla piana di Rania, per concludere con le attività dell'Istituto italiano per il Medio e l'Estremo Oriente (Ismeo) a Kalar e Sarqala".
"In collegamento dalla Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del MAECI, è intervenuto il dott. Federico Di Giovanni, a conferma della crescente attenzione che la Farnesina dedica alla diplomazia culturale".
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