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ANSAcom - In collaborazione con CCIAA di Pordenone-Udine
"Non sono ai tavoli dove si trattano direttamente le scelte sui Dazi, seguo però con attenzione il loro impatto sul commercio estero del Made in Italy. Siamo in una fase complessa e fare previsioni oggi di come impatterebbero i dazi sul nostro Made in Italy sarebbe azzardato. Le variabili in campo sono tante. Dobbiamo quindi attendere direi con pragmatismo e senza allarmismo. Un dazio del 25% avrebbe un impatto altissimo, ma dobbiamo avere fiducia in chi sta seduto ai tavoli decisionali". Lo ha detto Matteo Zoppas, presidente dell'agenzia Ice, intervenuto oggi durante la terza edizione di "Open Dialogues for the Future". "La questione è europea - ha precisato - seguita dal ministro Antonio Tajani con la diplomazia del Maeci e dal premier Giorgia Meloni, forte dei buoni rapporti con l'amministrazione Usa. Confidiamo che questi annunci fatti dall'amministrazione Usa si possano ridimensionare. Sappiamo che, indirettamente una situazione simile, si era già venuta a creare con i costi legati alla pandemia e al prezzo dell'energia: nonostante questo i nostri prodotti hanno tenuto ed è stato possibile passare da 480 a 624 miliardi di export dal 2019 al 2024. L'obiettivo che ora ci è stato dato dal Maeci come Sistema Paese, dunque come Ice, Sace, Simest e Cdp quali infrastruttura per la crescita dell'export è di arrivare a 700 miliardi nel più breve tempo possibile, anche implementando in Usa e in paesi strategici, misure mirate a compensare gli eventuali effetti dei dazi". "Il Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto - nei primi nove mesi del 2024 ha esportato 14,2 miliardi di euro, 19 miliardi nel 2023. Valori importanti. Bisogna però mantenete elevata la capacità di ricerca e sviluppo per essere competitivi sui mercati. Anche per il Friuli che verso gli Usa nel 2023 ha esportato 2,3 miliardi l'impatto dei dazi potrebbe essere importante, specie per le commodity e il lusso".
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