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ANSAcom - In collaborazione con CCIAA di Pordenone-Udine
Dibattito acceso in Fondazione Friuli su un’Europa che, per essere competitiva nello scenario geoeconomico, dovrà puntare su innovazione, dimensione d’impresa e mercato unico dei capitali. Le sfide da vincere sono state il tema della prima sessione pomeridiana di Open Dialogues for the Future, con esperti e istituzioni a confronto sul ruolo di Italia ed Europa nel nuovo scenario globale. Giuseppe Morandini, presidente di Fondazione Friuli, sottolinea la necessità di guardare “in casa nostra per individuare leve di competitività, valorizzando imprenditori, imprenditrici e le imprese che trainano export e coesione sociale. Prima le persone e poi le strutture, sono le prime a generare valore”. Matteo Zoppas, presidente ICE, invita ad evitare allarmismi: “Nonostante crisi e rincari, l’export italiano è cresciuto del 30% dal 2019. Il Made in Italy regge, ma dobbiamo prepararci alla concorrenza tecnologica della Cina”. Per Riccardo Crescenzi (London School of Economics), “l’innovazione non può essere affrontata con logiche nazionali: chi si chiude rischia il declino”. Brunello Rosa (Sda Bocconi) evidenzia la guerra tecnologica tra USA e Cina e avverte: “L’Europa deve sviluppare una valuta digitale autonoma per restare indipendente”. Marco Martella, ex direttore Banca d’Italia Trieste, punta il dito sulla bassa produttività italiana: “Se non investiamo in settori ad alta tecnologia, resteremo fanalino di coda”.
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