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ANSAcom - In collaborazione con Cybersec 2025
"Due punti essenziali: il rafforzamento delle capacità operative e la capacità di assegnare le risorse dove sono necessarie. Rinunciare all'impiego dell'intelligenza artificiale nell'ambito delle indagini oggi sarebbe impossibile". Così il direttore del dipartimento affari istituzionali e legali dell'Europol, Alfredo Nunzi, al CyberSec2025 in corso a Roma, nella caserma Salvo D'Acquisto. Parlando, quindi, dell'Ai, rischi e opportunità, ha evidenziato come sia "necessario per le forze dell'ordine comprendere innanzitutto la minaccia e attrezzarsi per combatterla". Ma ha aggiunto: "c'è un altro elemento molto importante per il nostro lavoro che è quello che riguarda la mole, la quantità di dati che ci troviamo a gestire nell'ambito dell'indagine odierna. Sarebbe impossibile per il fattore umano in sé gestire, trattare, comprendere la vastità dei dati che ci troviamo a raccogliere nell'ambito delle indagini". E ancora l'utilizzo dell'Ai: "per la comprensione e l'utilizzo di Open Source Intelligence, Social Media Intelligence che permettono di monitorare le minacce criminali e terroristiche in tempo reale e di consigliare le migliori attività di polizia in tempo reale", Ai anche per la predictive policing, "la capacità di osservare e comprendere i fenomeni criminali e di allocare le risorse necessarie a combatterli, risorse che per quanto ci riguarda sono naturalmente limitate, soprattutto se le confrontiamo con la disposizione dei gruppi criminali" e infine per "l'analisi linguistica", ha aggiunto Nunzi.
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