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ANSAcom - In collaborazione con Cybersec 2025
"Siamo in un momento in cui la sicurezza informatica si trova in una situazione molto critica per tutte le nostre istituzioni. Dobbiamo rafforzare la nostra postura, la nostra condizione attraverso forti partenariati, questo vale per le istituzioni dell'Unione Europea, e anche però attraverso i partenariati fra gli Stati membri, anche con i nostri alleati globali. L'Unione Europea cerca, per quanto riguarda le proprie situazioni, di andare in questo senso".
Lo ha detto il direttore generale del Directorate - General for Innovation and Technological Support (Itec) del Parlamento Europeo, Lorenzo Mannelli, al CyberSec2025 in corso a Roma, nella caserma Salvo D'Acquisto. Prendendo i dati del 2024, "su diverse migliaia di minacce abbiamo avuto un 44% indirizzato al cyberspionaggio. Poi c'è l'attivismo, organizzazioni criminali, non abbiamo avuto esperienze di ransomware o cose simili. Su queste migliaia di minacce circa 600 hanno costituito un punto di attenzione specifico da parte di Cert Eu, il servizio delle istituzioni europee per la cybersicurezza, che ha consentito di individuare 110 attori molto importanti - ha aggiunto - Nel 2024 abbiamo sperimentato circa 15 incidenti significati. Il target sono principalmente le infrastrutture critiche delle entità europee.
O le attività che si svolgono: il settore delle telecomunicazioni, dell'energia, dei trasporti. Un altro trend riguarda i tentativi di entrare e intervenire soprattutto per le organizzazioni che hanno a che vedere con la difesa e la diplomazia. Gli attori sono quelli che possiamo immaginare: dalla galassia russa, filorussa, cinesi, nord coreani, iraniani". Mannelli ha, quindi, ricordato che "nessuno si può difendere da solo, la strada è quella di un maggior partenariato".
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