Un primo incontro per dare il via a un dialogo sulle delicate questioni dei collegamenti frontalieri Italia-Francia, tra le strategie diverse di Roma e Parigi sulla cooperazione al confine e la pressione delle realtà locali che da mesi affrontano le conseguenze delle limitazioni sulle arterie del Frejus e del Monte Bianco, fondamentali per imprenditori e lavoratori. A Torino, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e l'omologa francese Catherine Colonna hanno copresieduto la prima riunione del Comitato di cooperazione frontaliera Italia-Francia, previsto dal Trattato del Quirinale.
Al centro i collegamenti transalpini, con il titolare della Farnesina che ha assicurato che il traforo del Monte Bianco sarà aperto a Natale, a tutela della stagione turistica ma non solo: "Vogliamo far sì che l'interscambio via gomma e ferro possa aumentare tra Italia e Francia", è l'obiettivo del ministro, che ha ribadito quanto sia "fondamentale" per l'Italia l'apertura della seconda canna del traforo del Bianco. Resta anche il nodo del tunnel ferroviario del Frejus. Da Parigi "non ci è stata comunicata alcuna data" sulla riapertura, ma "ci auguriamo che da parte francese ci possa essere un'accelerazione, proprio per permettere un incremento del numero dei mezzi che passano" tra i due Paesi. In ogni caso, "non credo che dall'altra parte non ci sia sensibilità" sull'attenzione ai collegamenti transalpini, ha assicurato Tajani.
"Magari possono esserci visioni diverse sul trasporto su ferro e gomma, privilegiando l'una sull'altra, ma noi dobbiamo procedere di pari passo, per questo insistiamo sulla questione della seconda canna", ha aggiunto il responsabile della diplomazia italiana. Il riferimento è alle diverse posizioni tra l'Italia - che vuole risolvere il prima possibile la questione dei trafori e spinge per la seconda canna del Bianco - e la Francia, più attendista e orientata ad una strategia del trasporto su ferro, guardando alla Torino-Lione.
Nella riunione di Torino ci sono stati comunque "passi avanti", riferiscono fonti che hanno partecipato ai lavori a porte chiuse. E lo stesso Tajani ha annunciato il varo di "un osservatorio che possa riunirsi anche in maniera meno formale per valutare le soluzioni dei singoli problemi", guardando allo stato dell'arte delle infrastrutture. Con la promessa di rivedersi tra sei mesi, in Francia, per "tirare un primo bilancio", ha riferito Colonna.
Ma per il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, la questione è urgente: "La concomitanza dei lavori sul Bianco, la frana sul Frejus, i lavori del Tenda che riapriranno con la canna nuova nel 2024, hanno segnalato la fragilità del nostro sistema", ha sottolineato all'ANSA a margine della riunione.
Insieme alle questioni frontaliere, l'incontro è stato occasione per Tajani e Colonna di un bilaterale anche su questioni che vedono impegnate Italia e Francia sul fronte internazionale, prima tra tutti la guerra tra Israele e Hamas.
Con la Francia "siamo impegnati per lavorare insieme per una de-escalation della situazione" in Medio Oriente "e impedire che il conflitto tra Israele e Hamas si allarghi ad altri Paesi. Abbiamo la comune visione del risultato che vogliamo raggiungere: due popoli e due Stati", ha sottolineato il titolare della Farnesina.
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