La caratteristica che
contraddistingue l'archeologia italiana nel mondo è che "abbiamo
una certa tendenza a non riuscire a essere del tutto formali nei
nostri rapporti e questo ci aiuta a trovare con i locali una
sorta di apertura che ci permette di guardarli e di farci
guardare in modo paritario che forse è il vero segreto del
sistema italiano". Ne è convinto l'archeologo Franco D'Agostino,
direttore di due missioni in Iraq meridionale, ad Abu Tbeirah e
Eridu, quest'ultima diventata sito Unesco dal 2016, anche grazie
al lavoro italiano.
D'Agostino, a margine della Giornata dell'archeologia
italiana all'estero promossa dalla Farnesina, ha spiegato che
questo atteggiamento "porta ad avere credibilità ai loro occhi,
loro ci guardano non come dei maestri, ma come delle persone da
ascoltare perché siamo persone di cui si possono fidare".
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