Creare una struttura operativa,
fortemente integrata con il ministero degli Esteri per poter
aiutare i Paesi dell'Africa sub-Shariana ad istruire le pratiche
per chiedere il riconoscimento Unesco ai siti di arte rupestre.
E' la proposta che arriva da Savino Di Lernia, professore di
archeologia africana alla Sapienza in occasione della Giornata
dell'Archeologia italiana all'estero.
Da archeologo africanista è studioso di di "questo
straordinario" repertorio che è l'arte rupestre e ha portato il
suo metodo di studio anche Kenya dove sta sensibilizzando i
giovani studenti keniani ad approfondire questo segmento di
studio anche per favorire il turismo.
"L'Italia ha una fortissima competenza nel campo Unesco, ha una
grandissima tradizione, abbiamo moltissimi siti archeologici
Unesco o e il nostro kwon how contribuisce spesso a che questi
siti diventino siti Unesco. Mi domando se non sia possibile
creare una struttura operativa per aiutare i paese dell' Africa
subsahraiana nella faticosissima fase di preparazione dei
dossier che sono fondamentali per questo processo".
"L' arte rupestre - aggiunge - è una chiave facilmente
comunicabile, di straodinario impatto visivo e che tuti possiamo
capire: quindi può essere una sorta di grimaldello per
interagire con le strutture locali spesso poco attente a queste
tematiche" ha osservato l'archeologo.
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