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'Scellerate', la forza al femminile nell'Abruzzo che cambia

'Scellerate', la forza al femminile nell'Abruzzo che cambia

Libro d'esordio di Antonella Finucci, storie di donne e paesaggi

L'AQUILA, 10 marzo 2025, 15:15

Redazione ANSA

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SCELLERATE, ANTONELLA FINUCCI (Radici, pp. 204, 17 euro) Donne e natura. Sguardo femminile e territorio. Scintille e chiome scapigliate. C'è questo e tanto altro in 'Scellerate', il personale itinerario di Antonella Finucci fatto di boschi, valli, mari e montagne e segnato dall'intimo rapporto tra ogni elemento del paesaggio e le protagoniste che hanno contribuito, o contribuiscono oggi, al racconto corale dell'Abruzzo.
    Artiste e scrittrici, traduttrici del Premio Nobel per la Letteratura, ma anche geologhe militari e guide escursionistiche, sante e donne pastore. Le scellerate di questo libro sono donne che hanno seguito la loro intima natura, rifiutando le convenzioni sociali, evitando percorsi prestabiliti e aspettative imposte.
    Dal bosco della dea Angizia alle poesie di Amelia Rosselli, passando per l'esilio di Natalia Ginzburg e per decine di altre figure femminili che si sono trovate, per lunghi o brevi periodi, a vivere l'Abruzzo, il libro offre una narrazione capace di attraversare i confini porosi del genere e quelli spesso invisibili del paesaggio.
    Un titolo che dice già molto e che sembra ribaltare il significato tradizionale del termine scellerate.
    "L'intento - spiega l'autrice - è esattamente quello del ribaltamento, con un pizzico di provocazione: lo 'scelus' latino, infatti, richiama etimologicamente la malvagità, il delitto, l'animo impuro che è capace di compiere nefandezze. Le scellerate che sono qui raccontate, invece, non compirebbero mai nessun abominio però considerano delittuoso uccidere se stesse, vivere meno intensamente per non ferire qualcuno, annientare la propria personalità, ridursi di statura". Un'opera che invita a riscoprire il coraggio e l'autenticità delle donne che hanno attraversato e arricchito l'Abruzzo.
   

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