"Il governo regionale è fermo
sulle azioni a sostegno delle donne e della parità di genere.
Infatti giacciono nei cassetti le proposte del centrosinistra
sulla parità retributiva e sull'educazione che avrebbero fatto
dell'Abruzzo un modello a livello nazionale, e il centrodestra
si limita a proposte spot laddove occorrerebbero misure fisse.
Non possiamo accettare iniziative di serie A e serie B, che
peraltro sono strutturali". Lo affermano le responsabili dei
dipartimenti Welfare, Francesca Buttari, e Diritti, Marielisa
Serone D'Alò, la
coordinatrice delle donne dem Roberta Tomasi e i consiglieri
regionali del Pd Silvio Paolucci e Antonio Blasioli. Il punto
della situazione è stato fatto nel corso di una conferenza
stampa a Pescara.
Per contrastare la disparità e la violenza di genere, il Pd
ha depositato il progetto di legge 40/2024, avente ad oggetto
'Promozione dell'educazione alla parità di genere e alla
prevenzione delle discriminazioni e della violenza di genere
nelle istituzioni scolastiche, universitarie e formative':
l'obiettivo è quello di "istituzionalizzare e potenziare
l'educazione alla parità nelle scuole e nelle università".
Altra norma su cui il Pd sta lavorando è quella relativa
all'attuazione degli strumenti per la parità retributiva e per
rimuovere i differenziali retributivi di genere. Il disegno di
legge introduce misure concrete per promuovere la parità di
genere nel lavoro e garantire maggiori opportunità alle donne.
La Regione si impegna a favorire la parità salariale istituendo
un Registro delle aziende virtuose e una Giornata regionale
contro le discriminazioni di genere. Sono previsti incentivi per
le imprese che assumono donne a tempo indeterminato, coprendo i
costi di formazione. Inoltre, l'istituzione dello "Sportello
Donna" nei Centri per l'Impiego garantirà servizi di
orientamento, accompagnamento al lavoro e supporto
all'autoimpiego.
Sottolineando che "il tema dell'occupazione femminile rimane
centrale all'interno delle politiche di genere", il Pd parla
anche del reddito di libertà: "La norma nazionale - ricordano fu
approvata dal governo di centrosinistra, ma la legge che ha
istituito a livello regionale questo importante strumento di
sostegno per le donne vittime di violenza economica, approvata
dall'intero Consiglio regionale, non è mai stata attuata dalla
maggioranza di centrodestra. Per il 2025, inoltre, il bilancio
non prevede alcuna copertura finanziaria. Ad oggi, la legge non
solo resta inattuata, ma le linee guida non sono state adottate
e non vi è alcuna copertura finanziaria".
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