Fiorentina batte Juventus 3-0 nella 29esima giornata di campionato
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GOL
Al 53' FIORENTINA - Juventus 3-0! Rete di Gudmundsson. Fagioli serve Gudmundsson sulla trequarti, l'islandese fa partire un gran destro che si infila a fil di palo alla sinistra di Di Gregorio.
Al 18' FIORENTINA - Juventus 2-0! Rete di Mandragora. Trova subito il raddoppio la Fiorentina, Fagioli imbuca per Mandragora di esterno, il centrocampista con il sinistro calcia in diagonale e batte Di Gregorio.
Al 15' FIORENTINA - Juventus 1-0! Rete di Gosens. Calcio d'angolo per la Fiorentina, Cataldi crossa in area, nel mucchio Gosens trova la palla e trafigge Di Gregorio.

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LA PARTITA
4-0 domenica scorsa a Torino contro l'Atalanta, 3-0 stasera al Franchi dalla Fiorentina. La Juventus sprofonda sempre di più, scavalcata dal Bologna e scivolata al quinto posto, quindi fuori dalla zona Champions, unico obiettivo rimasto di una stagione che si sta rivelando oltremodo deludente. Sotto accusa finisce Thiago Motta, e il ds Giuntoli si presenta ai microfoni di Dazn per tamponare la situazione:"rimaniamo della stessa idea, che il progetto sia valido: dobbiamo uscirne tutti insieme", la conferma per il tecnico, ma con l'aggiunta di un'analisi da fare non a caldo. Perché c'è modo e modo di perdere ma come hanno fatto Locatelli e compagni in queste ultime due partite, senza dimenticare l'uscita dalla Champions League e l'eliminazione ad opera dell'Empoli in Coppa Italia, non può essere definita degna di un club di tale blasone. L'ennesima figuraccia per questa Juve che nel finale ha pure perso per infortunio Cambiaso entrato poco prima.

La Fiorentina dal canto suo, dopo la qualificazione giovedì ai quarti di Conference, sembra tornata quella che in autunno aveva inanellato 8 vittorie di fila. Sicura, spavalda, affamata, trascinata dal primo all'ultimo minuto dai propri tifosi che alla fine hanno fatto festa insieme ai giocatori corsi sotto la curva per un abbraccio infinito. Gosens e Mandragora hanno segnato nel primo tempo, Gudmudsson ha siglato il tris a inizio ripresa, a Kean è stato annullato il gol del possibile poker, De Gea non ha fatto una parata. Numeri che raccontano di una nuova disfatta bianconera. I cambi di Thiago Motta rispetto alla formazione travolta dall'Atalanta non ha sortito gli effetti che il tecnico sperava: dentro Kalulu per Gatti e Kelly per Cambiaso mentre a supporto di Kolo Muani è stato preferito inizialmente Koopmeiners a Yildiz insieme a McKennie e Nico Gonzalez, fischiatissimo dagli ex tifosi. Palladino ha puntato sulla stessa formazione che giovedì ha eliminato il Panathinaikos in Conference League con la sola eccezione di Pablo Marì per Comuzzo. In attacco ancora Gudmunsson con Kean, uno dei tanti ex della sfida al pari di Fagioli per la prima volta avversario dei bianconeri, sulle fasce Dodo e Gosens.

La gara è stata preceduta da un minuto di silenzio per ricordare Joe Barone, il direttore generale viola scomparso per un malore il 19 marzo di un anno fa (la famiglia al completo era in tribuna dove erano presenti fra gli altri anche Batistuta e Pepito Rossi), e accompagnata dalla coreografia dei club della Fiesole con migliaia di bandierine a comporre uno sfottò contro la Juve. Una Juve che da subito ha sofferto l'atteggiamento aggressivo dei viola capaci di passare due volte in tre minuti: di Gosens il gol che ha sbloccato il risultato al 15', un sinistro potente sugli sviluppi di un calcio d'angolo, di Mandragora innescato da Fagioli il raddoppio realizzato con una rasoiata. Il Franchi è esploso di gioia anche perché la squadra di Thiago Motta non dava l'impressione di poter reagire. Lenta, macchinosa, senza idee né mordente, una manovra quanto mai sterile: zero tiri in porta (e così sarà fino alla fine), un solo tentativo di Koopmeiners finito sopra la traversa. Nella ripresa i bianconeri hanno provato ad alzare raggio d'azione, ma sempre con fatica e eccessiva timidezza ed esponendosi alle ripartenze dei viola che all'8' sono passati di nuovo, stavolta con Gudmundsson imbeccato da Fagioli: la sassata dell'islandese, al terzo gol nelle ultime tre gare, ha sorpreso Di Gregorio e affondato definitivamente la Juve che a parte un affondo di Kolo Muani (salvataggio di Gosens) non ha mai impensierito l'attenta difesa avversaria. Kean si è visto annullare il possibile 4-0 per fuorigioco, i cambi di Thiago Motta non hanno provocato alcuna scossa e nonostante il pesante svantaggio Vlahovic nel suo ex stadio è rimasto malinconicamente in panchina fino alla fine.
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